Come prima cosa c’è da dire che a livello di formazione professionale non è necessario avere una laurea specifica, sebbene negli ultimi anni siano sorti molti corsi universitari che insegnano in qualche modo le principali mansioni che uninvestigatore privato si trova a svolgere nel suo lavoro, come ad esempio crimonologia, o scienze investigative e simili.
Piuttosto la gavetta è fatta di un tirocinio, più o meno lungo, da svolgere in qualità di collaboratore, figura che in genere non guadagna molti soldi poichè il collaboratore è un lavoratore occasionale.
Lo step successivo consiste nel richiedere la licenza alla prefettura.
Quindi, seppure non esiste un titolo di studio specifico per diventare investigatori privati, nè un esame di Stato abilitante, è consigliabile aver conseguito comunque almeno una laurea triennale, e per aprire un’agenzia investigativa propria bisogna anche aver lavorato in un’agenzia certificata come tirocinante per almeno tre anni.
A differenza di quanto si vede in tv, nella realtà quotidiana gli investigatori privati non possono usare microspie, non possono avere accesso così facilmente ai tabulati telefonici, nè fare intercettazioni o violare la privacy in altri modi, perchè vietato dalla legge.
Prima che il detective possa assumere un incarico deve far firmare il mandato al cliente e al tremine dell’investigazione il solo documento che avrà valore legale è il rapporto investigativo. Per maggiori dettagli si possono consultare i siti web delle prefetture della propria Regione.