Con il termine open interest si definisce il numero totale dei contratti aperti (cioè in essere) o non chiusi alla fine della giornata.
L’OI è rappresentato sotto il prezzo corrispondente per quel giorno. I dati ufficiali dell’OI vengono riportati sui grafici con un giorno di ritardo.
L’OI rappresenta il totale dei contratti long o short aperti nel mercato, non la somma d’entrambi. Costituisce quindi il numero di contratti. Questo perché un contratto deve avere sia un compratore sia un venditore, quindi due partecipanti al mercato, che si incontrano per creare un solo contratto.
Il dato dell’OI è riportato sul grafico sotto forma di istogramma e indica l’aumento o la diminuzione del numero dei contratti per quel giorno. Questi cambiamenti nel livello dell’OI danno al trader l’indicazione di come sta cambiando il tipo di partecipazione nel mercato e attribuiscono all’OI il suo valore di previsione.
Come avvengono i cambiamenti nell’open interest. Per comprendere come avvengono i cambiamenti e come vanno interpretati è necessario capire quali sono i modi con cui ogni operazione produce una variazione nell’open interest. Ogni volta che è completata un’operazione l’OI ne è influenzato in tre possibili modi
Sale
Scende
Resta invariato
Nel primo caso entrambi i compratori e i venditori stanno iniziando una nuova posizione: nasce così un nuovo contratto.
Nel secondo caso il compratore sta aprendo una nuova posizione long ma il venditore sta soltanto liquidando una vecchia posizione long: uno sta entrando e l’altro sta uscendo dal mercato per cui l’open interest risulta immobile e non c’è nessuna variazione nel numero dei contratti
Nel terzo caso accade la medesima cosa con la differenza che questa volta è il venditore che sta aprendo una nuova posizione di scoperto e il compratore sta solo chiudendo un vecchio scoperto. Dato che un operatore sta entrando e uno sta uscendo dal mercato, anche in questo caso non si avranno variazioni.
Nel quarto caso entrambi gli operatori stanno liquidando una vecchia posizione e l’OI di conseguenza diminuisce.
Riassumendo i quattro possibili casi si può dire: se entrambi i partecipanti stanno aprendo una nuova posizione, l’OI aumenterà; se entrambi stanno chiudendo una vecchia posizione, l’OI diminuirà; se invece un operatore sta iniziando una nuova posizione mentre l’altro sta liquidando una vecchia posizione l’OI rimarrà invariato.
Osservando la variazione netta nel totale dell’open interest alla fine della giornata, il trader determina se il denaro sta entrando o uscendo dal mercato e trae alcune conclusioni riguardo alla forza o alla debolezza del trend in atto.
Interpretazione dell’OI
Il sistema d’interpretazione dell’OI è simile a quello del volume, ma richiede ulteriori spiegazioni.
Se i prezzi salgono in un uptrend e il totale dell’OI cresce, significa che del nuovo denaro sta entrando nel mercato, segnalando la presenza di nuovi e aggressivi compratori, con netta indicazione rialzista.
Se i prezzi salgono e l’OI scende significa che il rimbalzo è stato causato principalmente da ricoperture (forzate) e il denaro sta uscendo dal mercato. Ciò è considerato un segnale ribassista poiché probabilmente l’uptrend è in procinto di esaurirsi con il concludersi delle ricoperture.
Se in un downtrend l’OI aumenta significa che nuovo flusso di denaro sta entrando nel mercato con forti vendite allo scoperto. Tale azione indica che il downtrend continuerà con un segnale prettamente ribassista.
Se il totale dell’OI scende accompagnato da prezzi in ribasso, significa che il movimento è stato causato da vendite forzate delle posizioni lunghe dovute a uno scoraggiamento globale. Questa situazione indica il probabile esaurimento del downtrend e nel momento in cui l’OI sarà sceso a sufficienza, sarà evidente che le vendite sono esaurite e che il downtrend ormai volge al termine.
Altre situazioni in cui l’OI è importante. In aggiunta alle precedenti tendenze, esistono altre situazioni tecniche del mercato in cui lo studio dell’OI può essere di grande utilità.
Verso la fine di un movimento principale del mercato, in cui l’OI è salito insieme ai prezzi, un suo livellamento o ribasso indica solitamente una possibile inversione di tendenza.
Un alto livello di OI sui punti massimi del mercato può essere considerato ribassista se si verifica una brusca caduta dei prezzi. Ciò significa che tutte le posizioni lunghe che erano state aperte vicino alla fine dell’uptrend sono state chiuse in perdita. Le liquidazioni forzate di questi contratti long tengono sotto pressione i prezzi, fino al momento in cui le posizioni non verranno interamente liquidate; ma è ancora peggio quando, come spesso accade, le vendite forzate dei long si autoalimentano sul ribasso, causando altre vendite per rientrare nei margini con ulteriori cadute di prezzo. Si può, allora, affermare che un livello insolitamente alto dell’OI in un mercato rialzista, rappresenta sempre un segnale di pericolo.
Se il livello dell’OI cresce notevolmente durante una fase di consolidamento o di movimenti laterali in una fase di congestione, aumentano le probabilità di una possibile forte azione di rottura. Il mercato si trova dunque in una fase d’indecisione. Nessuno è sicuro della direzione che prenderà il mercato dopo la rottura, sebbene l’aumento dell’OI suggerisca che molti trader hanno aperto delle posizioni pensando di anticiparla. Comunque, una volta che la rottura si è verificata, molti trader si troveranno dalla parate sbagliata del mercato. Supponiamo che i prezzi rompano al rialzo. La ricopertura di tutte le posizioni short causa naturalmente un’ulteriore pressione al rialzo dei prezzi. I prezzi rimarranno alti fintantoché la maggior parte delle posizioni short saranno chiuse con acquisti sul mercato. Se la rottura fosse al ribasso allora sarebbero i long ad avere problemi. I primi passi del nuovo trend dopo la rottura sono solitamente il risultato di liquidazioni veloci di quei contratti aperti nella direzione opposta del mercato.
L’OI che aumenta sulla conclusione grafica di una figura, indica la conferma del nuovo trend.