Nel caso in cui il correntista noti degli errori nel conto corrente oppure ci siano delle situazioni poco chiare, ci sono una serie di procedure da mettere in atto per regolarizzare la situazione.
Per prima cosa, il correntista deve contattare l’Ufficio Reclami della banca e consegnargli un documento di contestazione, fisicamente e con ricevuta oppure tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Entro 60 giorni (o 90 in caso di prodotti finanziari) il correntista dovrà ricevere responso.
Nel caso in cui il responso non arrivi e il danno non superi i 50.000 euro, il correntista può contattare l’Ombudsman, che provvederà a risolvere la questione gratuitamente. Le decisioni dell’Ombudsman sono infatti vincolanti per gli istituti bancari.
Dal 2003, con la riforma del processo societario, è stata introdotta la figura degli organi di conciliazione (enti pubblici o soggetti privati) che hanno il compito di tentare di risolvere le controversie tra correntista e banca entro 60 giorni.
Se nemmeno in questo caso la controversia troverà una risoluzione, allora il correntista potrà rivolgersi ad un arbitro o giudice.