Ci si pone spesso una domanda, quella classica da un milione di dollari: come fare per avere successo nella vita professionale?
Frequentemente si tende a pensare che la sola chiave del successo nel lavoro sia legata alle competenze specifiche di settore, alla preparazione verticale, alle capacità professionali.
Certo questi sono elementi fondanti il successo ma non sono sicuramente gli unici che fanno di un bravissimo professionista un uomo di successo.
Allora se chiudiamo gli occhi e cerchiamo di dare una risposta alla domanda che apre questa discussione, d’istinto (siamo più che sicuri) rispondiamo che gli elementi che decretano il successo sono sì le competenze professionali ma accanto a queste riteniamo debbano esserci un’intelligenza vivace e brillante, una storia scolastica ricca di risultati eccellenti, un pizzico di fortuna che, certamente non guasta e, ciliegina sulla torta, anche un aspetto fisico gradevole.
Come dire che se sei brutto non sarai mai un uomo di successo?
No, non si può fare dell’immagine un elemento essenziale per raggiungere il successo professionale, neanche se si vuole diventare ballerini o attori ma, sicuramente dobbiamo ammetterlo, questo aiuta, sia gli uomini che le donne.
Per continuare, ritornando ad aspetti più seri, tra gli elementi sicuramente importanti non vanno dimenticati la consapevolezza e la padronanza di sé, ovvero la piena conoscenza dei propri limiti e la capacità di autocontrollo. Sopravalutarsi e sottovalutarsi, infatti sono due attitudini che non consentono di confrontarsi con serenità con gli altri.
Difficile dire quale delle due è la cosa peggiore, certamente entrambi sono limiti che riducono il valore di chi li esprime.
Ed ancora, nell’elenco degli ingredienti del successo non possono mancare la tensione verso l’obiettivo, sapersi concentrare e non lasciarsi trascinare dagli altri che, magari, hanno obiettivi completamente diversi dai nostri. Una volta si diceva “ andar dritti per la propria strada…”, concetto sintetico, chiaro e assolutamente valido.
Flessibilità e capacità di assecondare i cambiamenti, non irrigidirsi per la paura del nuovo o del confronto. Avere la curiosità e l’interesse di cercare all’interno di ogni esperienza, quegli elementi di novità e di crescita che arricchiscono comunque il proprio bagaglio.
Cercare gli spazi per la propria creatività, anche nelle attività più metodiche e routinarie.