La chiusura del conto corrente è una operazione molto semplice. E’ sufficiente recarsi in banca con un documento e compilare un modulo di chiusura del conto. L’operazione può richiedere 10-20 minuti al massimo. Tuttavia, l’operazione di chiusura di un conto sembra essere poco praticata in Italia. Nonostante i costi più elevati e un diffuso malcontento, i risparmiatori italiani sono meno propensi ad abbandonare un conto corrente. Questo “immobilismo” causa una minore concorrenza tre gli operatori del sistema bancaria e un sostanziale rialzo del prezzo dei servizi bancari.
Rapporto banca e risparmiatore
La scelta del conto corrente bancario dovrebbe essere considerata una priorità del risparmiatore. In Italia i costi di mantenimento di un conto corrente sono notoriamente molto alti, ciò dovrebbe indurre i risparmiatori a cambiare banca molto spesso. Tuttavia, nel nostro paese il rapporto tra risparmiatore e la propria banca è solitamente molto più solido rispetto ad altre realtà estere. Nell’ultimo decennio l’offerta bancaria si è parzialmente ampliata con l’arrivo di nuovi soggetti dall’estero. A questo fenomeno ha fatto però seguito un processo di acquisizioni e di fusioni tra le varie realtà bancarie che, in estrema analisi, sono sempre più legate tra loro nella definizione delle strategie e dei prezzi.
Pur apparendo più ampia l’offerta bancaria, la libertà di scelta effettiva per il risparmiatore si riduce a pochi grandi operatori bancari che controllano gran parte delle aziende di credito dislocate sul territorio.
Conti bancari aperti
In questo contesto generale sfavorevole è però anche il risparmiatore ad agire in modo irrazionale. Ad esempio, è molto diffusa l’abitudine di gestire il risparmio familiare su più conti bancari. Questo fenomeno è dovuto al bisogno di essere rassicurati sulla sicurezza dei propri risparmi, divisi tra più banchi, ma anche dalla scarsa propensione dei risparmiatori a chiudere un vecchio conto corrente dopo averne aperto un altro. Un comportamento che, unito al contesto del mercato bancario italiano, impedisce una piena concorrenza tra le banche e contribuisce al mantenimento di costi bancari elevati. Quando si sceglie un nuovo conto corrente, più conveniente del precedente sotto il profilo dei costi bancari, è quindi razionale chiudere il vecchio conto bancario. Lasciarli aperti entrambi è un comportamento irrazionale e autolesionista che blocca la concorrenza bancaria e danneggia gli interessi dei risparmiatori.