l mondo va avanti grazie alle materie prime. L’economia in questi ultimi 100 anni ha fatto passi da gigante e anche se i paesi industrializzati si sono concentrati sul mondo dei servizi è evidente che senza petrolio e gas naturali, alluminio, rame, zinco, oro, argento, platino e soprattutto frumento, mais, cotone o cacao, non potremmo sopravvivere.
Si tratta quindi di un’asset class fondamentale per la nostra economia indipendentemente dal momento di mercato. In particolar modo, le materie prime possono contribuire ad aumentare la capacità di essere decorrelate rispetto ad altre asset class. Il mercato ha confermato che la concentrazione del rischio su pochi titoli, settori o prodotti sia uno degli aspetti più delicati quando ci si appresta a costruire un’asset location.
Negli ultimi anni le commodity si sono quindi dimostrate in grado di ridurre il rischio complessivo dei portafogli grazie alla loro capacità di non seguire direttamente l’andamento dei mercati azionari che è uno dei valori oggi più ricercati dagli investitori. Ovviamente, come detto, quando si parla di materie prime ci si riferisce a un numero elevato di prodotti per cui tale caratteristica è più o meno evidente a seconda della tipologia considerata e del periodo di riferimento.
Ad esempio negli ultimi mesi abbiamo assistito a un aumento di correlazione tra il petrolio e gli indici azionari. Questo momento potrebbe essere abbastanza favorevole ragionando in un’ottica di medio lungo periodo perché in caso di inflazione crescente (situazione alla quale dovremmo assistere a causa delle politiche economiche attuate per affrontare la crisi) le materie prime consentono di proteggersi dall’erosione del potere di acquisto. La complessità delle commodity richiede però oggi nuove modalità gestionali per investire in modo efficiente.