Le case in affitto si confermano ottimi investimenti. Investire nel mattone è infatti più che mai la scelta giusta per chi ha disponibilità economica e non sa come impiegarla. Affittare un immobile di proprietà è sicuramente più redditizio e presenta meno rischi in confronto ai titoli di Stato.
Una ricerca dell’ufficio studi di Ubh ha evidenziato che in Italia la redditività media degli affitti si aggira tra l’8 e il 10%. Le buone performance delle locazioni, infatti, non sono state penalizzate degli effetti negativi della crisi economica che nell’ultimo anno ha colpito il nostro paese.
L’incremento della redditività è dovuto essenzialmente alla riduzione dei prezzi d’acquisto delle case a cui non è seguita una corrispondente contrazione nei canoni d’affitto. Proprio la crisi economica, infatti, diffonde un clima d’incertezza che porta le persone a preferire di restare in affitto piuttosto che affrontare i rischi connessi all’acquisto di un appartamento, specialmente se sono costrette a sottoscrivere un mutuo.
La redditività degli affitti è alta in tutta Italia senza differenze sostanziali tra nord e sud. Dalla ricerca emerge che affittare un piccolo appartamento in periferia a Milano può garantire un rendimento medio lordo del 5,6%, a Bari il rendimento lordo sale al 6,6%.
Nel valutare la redditività degli affitti, però, bisogna tener conto anche degli altri redditi percepiti dal proprietario, in quanto gli affitti sono soggetti a Irpef. Se si considera il caso di Milano, il rendimento lordo del 5,6% si riduce al 4,31% se il locatore ha un reddito di 15 mila euro e al 3,55%, nel caso in cui il proprietario dell’appartamento abbia un reddito superiore ai 75mila euro. Nonostante le tasse, però, il rendimento degli affitti resta comunque più alto rispetto a quello garantito dai titoli di Stato.